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Couliano, ideatore di un originale metodo cognitivo per lo studio storico delle religioni, analizza i miti presenti in un particolare gruppo di correnti religiose che definisce «dualismi d'Occidente». I sistemi gnostici, Marcione, il manicheismo, i Pauliciani, i Bogomili, i Catari - per oltre un millennio oggetto di costante preoccupazione per le Chiese cristiane - si presentano in una successione che sembra implicare un rapporto di derivazione, diretta o indiretta. Oltre ai legami tra queste correnti e l'Occidente, l'autore si concentra sul perché esse si definiscano «dualistiche», conducendone un'analisi preliminare come categoria storico-religiosa. Si attribuiscono talora ad esse alcuni tratti comuni: l'anticosmismo, cioè la convinzione che questo mondo sia cattivo; l'antisomatismo, la convinzione che il corpo sia cattivo; l'encratismo, ovvero una forma di ascetismo che giunge fino al rifiuto del matrimonio e della procreazione, e molti altri ancora. Ciò che rimane dall'analisi è che i «dualismi d'Occidente» hanno una loro storia sociale, della quale Couliano, il più valido collaboratore di Mircea Eliade, mira a illuminare il cammino.